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19 febbraio ore 18 - Nigel Wellings "Dzogchen: Who's Who and What's What in the Great Perfection"

19 febbraio ore 18 - Nigel Wellings "Dzogchen: Who's Who and What's What in the Great Perfection"

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L’originalità e utilità di questo libro lo rende uno strumento assai utile a chi studia o pratica lo Dzogchen. Infatti, è il primo testo nel quale vengono descritti analiticamente i Maestri, il Lignaggio, le Pratiche Dzogchen contestualizzando l’argomento con la cronologia del Buddhismo Indiano e Tibetano. Il testo si avvale, altresì, di un'ampia lista di parole che traduce la fonetica tibetana e di un elenco di risorse per continuare a studiare. 

Questo libro è molto più di un semplice glossario e di un manuale: contiene oltre 400 voci complete che comprendono: a partire dai Tre Testamenti di Garab Dorje, la Base, la Via e il Frutto dello Dzogchen, i Tre Kaya, le principali divinità dello Dzogchen, i Maestri e le Guardie del Lignaggio, prendere Rifugio, il Maestro, la Introduzione Diretta alla Natura della Mente o Mente Pristina (in tibetano “Rigpa”), il Guru Yoga, la devozione e il Samaya, il Sistema dei Nove Veicoli Nyingma, le Pratiche Preliminari, le Fasi di Generazione e Completamento della Pratica Tantrica, lo Yidam e la Visione Pura, Lojong, Trulkhor, Rushen, Semzin, Trekchö e Tögal, i Riti del Bardo, l’Auto-liberazione e il Corpo di Arcobaleno. Il testo è anche impreziosito da voci relative alla contestualizzazione dello Dzogchen con i vari Lignaggi del Buddhismo Indo-Tibetano, il Chöd, il Mahamudra e il Movimento Rimé, dato che lo Dzogchen è intrinsecamente Non-Settario.

In conclusione, si può affermare senza dubbio che il libro di Nigel Wellings è uno libro così utile e pratico per il quale ci si augura che presto venga tradotto in italiano.

 

Nigel Wellings è uno psicoterapeuta psicoanalitico e autore che lavora in una prospettiva contemplativa. Da cinquanta anni segue il Dharma, avendo avuto come maestri l'VIIII Khamtrul Rinpoche nel 1975, poi un anno dopo, mentre studiava pittura thangka in India, Chögyal Namkhai Norbu e dal 2005 Tsoknyi Rinpoche.

A metà degli anni ’70 fu invitato in Italia da Chögyal Namkhai Norbu e visse per un periodo nella sua casa. Ha insegnato disegno tibetano agli studenti di Chögyal Namkhai Norbu ed è anche autore di disegni di alcuni suoi libri. Dopo alcuni anni rientrò nel Regno Unito. Negli anni '80 il suo nuovo percorso lo ha portato attraverso la psicoterapia psicoanalitica, l'analisi junghiana e infine è approdato a quella che chiama una "prospettiva contemplativa", che riunisce ciò che per lui è il meglio delle psicologie del profondo con la visione intuizioni buddhista e le capacità della mindfulness. Verso la fine di questo lungo periodo di formazione riprese i contatti con Chögyal Namkhai Norbu Rinpoche.

Da allora è stato direttore della formazione presso il Centre for Transpersonal Psychology di Londra, fondatore del Forum For Contemplative Studies, membro del Bath Analytic Network e fondatore dei corsi di Mindfulness di Bath e Bristol. Nel 2009 ha completato un master in studi buddisti. Ha anche curato e scritto diversi libri, tra cui "Nothing To Lose, Psychotherapy, Buddhism” and Living Life", pubblicato da Continuum nel 2005, "Why Can't I Meditate? How to get your mindfulness practice on track", pubblicato da Piatkus nel 2015 e da Tarcher negli Stati Uniti nel 2016, e "Present with Suffering. Essere con le cose che fanno male", pubblicato da Confer. Attualmente continua la sua attività di scrittore, conferenziere e psicoterapeuta e insegna mindfulness e studi buddisti. Infine, nell'ultimo anno circa, sono stato uno degli insegnanti di Dharma ai ritiri di Sharpham Barn. E ora sto lavorando a un'ulteriore commissione per Mud Pie Books.

Nel 2005 ha partecipato al suo primo ritiro con Tsoknyi Rinpoche e da allora è suo studente e da questo rapporto si è sviluppato il progetto di scrivere un libro di Dharma diverso. Un libro che continui a comunicare fedelmente il Dharma, ma che lo faccia con una parte di erudizione a misura di lettore. 

Secondo Wellings, gli autori che si avvicinano a questa via di mezzo tra la tradizione e il mondo accademico sono Reggie Ray nei suoi due volumi sul Buddhismo Tibetano, John Myrdhin Reynolds nei suoi dettagliati commenti ai testi Dzogchen e, forse più estremo di altri, Stephen Batchelor nella sua contestualizzazione della vita del Buddha storico. 

Scrive Wellings: “Leggendo autori come questi sono stato invitato a riflettere sugli insegnamenti che ho seguito nel corso della mia vita. Grazie a una comprensione più ampia del buddismo, sento che gli insegnamenti sono stati integrati più profondamente e che questo ha coltivato in me una fede più riflessiva e ha riscaldato il mio cuore con apprezzamento quando ho ricordato la generosità passata dei miei maestri. Con tutto questo in mente ho iniziato a scrivere.”

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